Nel libro “Vino è Donna – da baccante a sommelier” pubblicato a inizio 2024, l’autrice Maria Luisa Alberico, giornalista e sommelier, per anni presidente dell’Associazione Donna Sommelier Europa, compie un viaggio dall’antichità ad oggi attraverso il filo invisibile che unisce il vino e la figura femminile, in compagnia di una divinità privilegiata, Dioniso, dio del vino e “dio delle donne”.
Secondo la scrittrice, il vino racchiude in sé molte caratteristiche femminili. Nasce dalla terra, elemento femminile per eccellenza, è un dono liquido, in armonia con l’acqua generativa da cui siamo nati, è in simbiosi con il calore e l’ardore alcolico e ne stempera l’eccesso. Il vino, quindi, è fin dall’antichità “donna”.
Ma com’è cambiato questo rapporto nel tempo? Oggi le donne mettono in gioco componenti quali empatia, cura, accoglienza e consapevolezza del proprio impegno, ribaltando stereotipi che hanno sottoposto il rapporto donna-vino ad una costante limitazione. La sommelier, secondo Alberico, rappresenta l’erede di una tradizione millenaria.